domenica 28 aprile 2013

Fantasia

«Così, lettore, sono io stesso la materia del mio libro: non c'è ragione che tu spenda il tuo tempo su un argomento tanto frivolo e vano»
(Michel de Montaigne, Saggi, "Al lettore")


Home Page di Wikipedia. Una voce a caso. Mi apre Fantasia. Vedi un po' dove mi porta la noia domenicale.
La fantasia è una facoltà della mente umana di creare immagini fornite dall'esperienza passata o che possono intrecciare immagini reali o del tutto irreali.
Una facoltà. Immagini irreali. No, tutto questo non fa per me.

Per me, Fantasia è un luogo, qualcosa di reale; ma non si trova nel nostro mondo.

Spesso, Fantasia prende le sembianze di una foresta. Mi piace perdermi in quel grande intrigo di tronchi e radici. Il silenzio predomina in quel luogo, interrotto soltanto dai lievi sussurri del vento, e dal suono dei miei passi su un tappeto interminabile di foglie. La rugiada ricopre ogni cosa, balugina in quel mondo incantato come polvere di stelle, grazie alle chiazze di luce che riescono a superare la ragnatela di rami e foglie sanguigne che ne costituisce la volta. La Città di Smeraldo è niente, in confronto a quello splendore. E proprio come Dorothy, sono sempre una bambina quando percorro quei sentieri imbattuti; una bambina che stringe tra le braccia un coniglio di pezza, il suo caro, amato Ors. Non sono spaventata dalla quiete innaturale che avvolge ogni cosa: Fantasia è la mia seconda casa, il mio rifugio.

Fantasia è il frutto di tutto ciò che mi leggevano da piccola, prima di andare a dormire. Quelle storie sembravano così lunghe ai miei genitori, eppure loro mi accontentavano sempre; mia madre a volte saltava qualche pagina, assonnata dopo un'intera giornata a rincorrere me e mia sorella. Ma c'era sempre qualcuno, ogni sera, che si sedeva accanto a me; lo guardavo con gli occhi sognanti, avvolta nelle coperte, con il mio Ors stretto tra le braccia. Non mi lasciavo sfuggire nemmeno una parola, così come un uomo assetato non si fa sfuggire nessuna goccia d'acqua, e gioisce nel sentirla scendere fresca per la gola.

Il passaggio dall'ascoltare al leggere fu inevitabile. Ogni nuovo libro che stringo tra le mani, ogni nuovo capitolo che comincio, ogni nuova pagina che giro, diventa la linfa vitale della mia Fantasia. Quando il profumo delle parole mi avvolge nasce qualcosa di nuovo, il mio rifugio diventa ancora più magico, più speciale, si arricchisce di colori e sfumature.

Mi ricordo di quando ero più piccola. Non avevo amici, ero "quella di fuori paese"; così nel mio mondo immaginario ho incontrato Alice. Aveva un modo tutto suo di sorridere, con gli occhi luccicanti di gioia attraverso le lenti spesse degli occhiali - che cosa strana, tanti anni dopo, riscoprire quello stesso sorriso in una persona del mio stesso mondo! Alice indossava salopette scolorite dal troppo tempo passato a giocare, le lunghe trecce bionde sempre in disordine. Sbucava all'improvviso da dietro un albero, mi afferrava per mano e mi trascinava verso strade che mi sembravano impercorribili. Scoprivamo ogni giorno qualche lago in cui nuotare, qualche animale da rincorrere, qualche albero su cui arrampicarsi.

Ricordo che i miei genitori litigavano spesso in quel periodo. Io mi nascondevo in un angolo della mia cameretta che avevo progettato appositamente. Lì, dietro a un separé rosa e bianco di plastica, avevo posizionato tutti i miei libri, con Ors come guardiano.
E Fantasia mi aiutava a non ascoltare quello che si dicevano.
Fantasia c'era anche quando alla fine hanno divorziato, quando speravo che sarebbero tornati insieme.
Fantasia non mi ha abbandonata quando ho capito che non sarebbe mai successo.
Fantasia mi ha fatto capire che non avrei mai più avuto bisogno di nascondermi in camera mia.

Fantasia.

Fantasia c'è sempre stata, ha sempre asciugato le mie lacrime. Le stesse che ora sto versando mentre scrivo queste parole.

Mentre crescevo ho imparato a far uscire Fantasia dalla mia testa. Ho capito che con la recitazione potevo liberare tutte le mie emozioni, e che con la scrittura potevo renderle immortali.

Ma sarò davvero cresciuta? Io, che continuo ancora a perdermi nella mia Fantasia? Io, che continuo a credere nell'esistenza di mondi fantastici?

Se essere adulti significa smettere di credere in un sogno, io continuerò a dormire con un coniglio di pezza per tutta la vita.

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