Ma anche no. Prof, io scelgo una parola tutta mia. Ha detto
che va bene, vero?
Allora la mia parola è... recitare!
Allora la mia parola è... recitare!
Qualcuno può pensare che recitare significhi essere qualcun
altro, indossare una maschera. Ricordo ancora la mia prima lezione di
recitazione, quando lo dissi anche io.
C’è chi pensa che recitare bene significhi anche saper
mentire.
Mi ci sono voluti un paio d’anni per capire quanto queste
affermazioni fossero sbagliate.
Ma allora, cosa significa, esattamente, recitare?
Recitare è essere se
stessi. Buffo, ma vero. Il teatro fa uscire parti di te che nemmeno pensavi
di avere.
Ho corteggiato una dottoressa, ho pianto e riso per la morte
di mio figlio, sono impazzita a causa delle continue telefonate dei miei
allievi, ho raccontato la storia d’amore di due ragazzi in un quartiere
malfamato, sono stata una ricca e stravagante signora, ho portato un bambino dentro di me e ho anche partorito.
In quei momenti, io non fingevo. Io sono stata davvero tutte
queste cose. È grazie al teatro se ho provato delle emozioni che non tutti
hanno la possibilità di provare.
Una volta che il sipario si apre, ti ritrovi in un mondo
parallelo, dove tutto è possibile. E quando invece si chiude, niente sarà più
come prima: il pubblico, con il loro applauso e la loro risata, ti ha cambiata.
Perché ti ha fatto scoprire un altro pezzo di te.
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